Just-Wine | Il nostro Blog

Notizie utili, curiosità, informazioni e approfondimenti  sulle uve Gaglioppo e sui vini.

Come conservare le bottiglie di vino già aperte

Aprire una bottiglia di vino è un’idea grandiosa per rallegrare una cena tra amici o per rendere speciale un appuntamento. Capita spesso però che, al termine della serata, la bottiglia di vino non venga bevuta tutta.

Ovviamente siamo contro lo spreco, soprattutto di un buon vino. Quindi di fronte a simili circostanze, molti di noi si saranno chiesti come conservare al meglio il vino rimasto nella bottiglia e per quanto tempo.

Premettiamo che è l’aria che viene a contatto con il vino che causa l’ossidazione del prodotto e quindi la perdita di profumi, di aromi e delle caratteristiche organolettiche in generale; maggiore quindi sarà la quantità del vino in bottiglia e minore sarà la presenza di ossigeno, di conseguenza il vino si conserverà meglio.

 

Stiamo attenti anche alla qualità di vino perché può fare la differenza. Un vino di alta qualità mantiene inalterate le fragranze molto più a lungo rispetto ad un vino di qualità minore o a un vino “casareccio”.

La cosa fondamentale è tenere ben tappata la bottiglia, per far questo ci si può avvalere dell’ausilio di uno speciale tappo ermetico metallico a "gabbietta" (reperibile in tutti i negozi di casalinghi) molto più adatto del tappo originale. È possibile ricorrere anche a tappi speciali salva-vino di plastica tipo " Vacu-Vin”, composto da una pompetta che consente di aspirare l’aria dalla bottiglia lasciata a metà creandone il vuoto all'interno, prevenendo cosi l’iperossidazione.

 

Per quanto riguarda i tempi di conservazione, in linea generale una bottiglia di vino rosso può essere conservata anche per tre o quattro giorni purché collocata in un posto fresco e lontano dalla luce del sole. I vini bianchi e quelli rosati sono più delicati e possono essere conservati solo in frigorifero, vanno però consumati entro due-tre giorni massimo.

 

In questo modo avrete anche una scorta di vino sempre pronta per cucinare, il vino bianco può essere riutilizzato per sfumare risotti o insaporire sughi. Il vino rosso può essere usato per marinare la carne e creare un ottimo brasato.

Come vedete è possibile conservare il vino in svariati modi e con un po' di inventiva si trovano tante soluzioni per riutilizzarlo.

 

Ma il modo migliore per non sprecarlo è, decisamente, non farlo avanzare. Cin cin.

0 Commenti

La giusta sequenza dei vini a tavola.

Avete in programma un pranzo o una cena importante che prevede più di un paio di portate? Per qualsiasi occasione può farvi comodo questo articolo. Vedremo infatti come scegliere i vini in funzione di un menù lungo e variegato.

 

Non corrisponde assolutamente a verità che cambiare tipo di vino durante un pranzo sia sbagliato. Abbinare il giusto tipo di vino alle diverse portate di un pranzo che comprenda sia piatti di pesce che carne, formaggi o dolci è invece possibile, ma vanno presi in considerazione alcuni aspetti che determineranno la posizione del vino nella scaletta di servizio.

 

In primis la struttura, parametro sempre fondamentale, che deve essere in crescendo, partendo cioè da vini più leggeri per arrivare a vini più strutturati. Anche l’alcolicità entra in gioco, inizieremo quindi da vini meno alcolici, per terminare con vini più alcolici. Il tutto chiaramente dando per scontato che gli abbinamenti del vino con il cibo siano corretti. Partiremo presumibilmente con un vino con bollicine (vivace) come ad esempio il nostro Solì bianco, facile da bere e fresco, ottimo come aperitivo o su antipasti. Dopo può essere il turno di un buon bianco più strutturato, ad esempio il nostro Galiò e a seguire non sottovalutiamo i vini rosati, che possono essere ben abbinati sia a cibi a base di pesce che a portate di carne bianca. I vini rossi andranno serviti dai più giovani e meno corposi ai più maturi e strutturati, come ad esempio il nostro Cirò Rosso Superiore Riserva “Il Messere” annata 2008. A conclusione del pranzo, arrivati al dolce, è bene abbinare un vino da dessert più o meno dolce come ad esempio un Passito di Pantelleria.

 

Dovendo gustare più vini bisogna però non eccedere nelle quantità, evitare le temperature troppo fredde per i vini bianchi, e seguire i nostri suggerimenti sulla sequenza di servizio dei vini.

 

Questo è l'ordine di degustazione dei vini che in linea di massima deve essere seguito:

Spumanti secchi;

Vini bianchi vivaci, giovani e fruttati;

Vini bianchi secchi maturi e strutturati;

Rosati;

Rossi novelli;

Rossi mediamente invecchiati;

Rossi molto maturi;

Spumanti amabili;

Passiti.

 

Altri articoli sul mondo del vino le trovi direttamente su News dal blog! Buona lettura.

 

Vuoi saperne di più? Vuoi darci la tua opinione? clicca su commenti.

 

1 Commenti

Come servire il vino a tavola?

Abbiamo già affrontato i temi riguardanti la giusta temperatura di servizio del vino e la scelta del bicchiere e vogliamo seguirvi anche nel modo di servire il vino a tavola.

 

L’Italia vanta da sempre una straordinaria cultura enologica, grazie a un patrimonio vinicolo notevole: non a caso gli antichi greci chiamavano Enotria (terra del vino) il nostro Paese, proprio in virtù della vocazione vitivinicola.

 

Prima di entrare in merito alla modalità di servizio del vino, bisogna fare una distinzione della tipologia di vino scelto. Ricordiamo che i vini bianchi e rosati devono essere serviti direttamente dalla loro bottiglia, cosi da mostrarne agli ospiti tipologia ed etichetta. 

 

I vini rossi, invece, soprattutto quelli dai 3-4 anni di invecchiamento in su, devono essere stappati almeno con un'ora di anticipo. Una volta aperti, dovranno essere sottoposti alla decantazione, cioè delicatamente travasati dalla loro bottiglia nel "decanter", cosi da essere divisi dalla eventuale parte solida sedimentata e poi fatto ossigenare, cosi da farne sprigionare tutti i suoi profumi e le caratteristiche organolettiche.

 

Ma come si serve il vino a un commensale? Il corretto servizio del vino agli ospiti a casa va compiuto senza applicare la regola del galateo, che prevede si debbano servire per prime le signore, ma servendo invece per primo l’ospite che si ritiene sia il più esperto e il miglior conoscitore di vini. Una volta ottenuto l’assenso e il giudizio positivo dell’ospite il vino potrà essere servito agli altri commensali, rispettando la canonica precedenza a tutte le signore, quindi agli uomini. L’ultimo ad essere servito sarà il padrone di casa, che si sarà occupato personalmente di versare il vino a tutti gli ospiti.

Ancora per il galateo del vino i calici vanno riempiti per un terzo e poi rabboccati di volta in volta, mentre per evitare le antipatiche gocce sulla tovaglia, basta far roteare leggermente la bottiglia mentre la si alza.

 

 

 

Vuoi saperne di più? Utilizza la sezione commenti per fare le tue domande ;) Altri articoli sul mondo del vino le trovi direttamente sul nostro blog! Buona lettura.

0 Commenti

La giusta temperatura di servizio del vino

Ora che sappiamo orientarci nella scelta giusta del bicchiere, vogliamo continuare a guidarvi nelle modalità di servizio del nostro vino.

 

Come già accennato nel precedente post, saper scegliere un buon vino non basta; il modo in cui lo si serve può cambiare completamente il gusto e l'esperienza.

 

La temperatura di servizio gioca, quindi, un ruolo davvero cruciale. Il motivo è semplice: la percezione dei sapori dei singoli costituenti del vino cambiano al variare della temperatura di servizio.

Ad esempio, i tannini di un vino rosso risulteranno più aggressivi al palato man mano che la temperatura si abbassa.

Al contrario se un vino rosso viene bevuto a temperature maggiori di quelle consigliate, risulterà più liscio e meno tannico.

 

Particolare attenzione vogliamo rivolgerla anche al concetto comune di “temperatura ambiente”, che normalmente varia dai 16 ai 18 gradi. Purtroppo, col passare degli anni le temperature invernali nelle nostre case sono aumentate a dismisura, superando tranquillamente i 20 gradi! Se prendiamo in considerazione gli ambienti dei locali di consumo, invece, raggiungiamo addirittura i 26-27 gradi. E' inevitabile che queste temperature vadano a modificare le proprietà e le percezioni del nostro vino.

 

Degni di nota sono, inoltre, i  vini serviti freschi, come i bianchi e i rosati. Essendo molta la differenza di temperatura con il nostro ambiente, diventa a volte complicato tenere sotto controllo la loro temperatura iniziale.

Per questo motivo vengono usati secchielli con ghiaccio o altri espedienti simili, per far si che la temperatura del vino sia costante per tutta la cena.

 

Premesso ciò, andiamo a vedere quali sono le temperature ideali di servizio:

 

·      8 °C – Spumanti dolci e secchi

·      10-12 °C – Vini bianchi e rosati giovani e leggeri

·      12-14 °C – Vini bianchi e rosati maturi e corposi

·      14-16 °C – Vini rossi giovani, poco tannici e leggeri

·      16-20 °C – Vini rossi maturi, tannici e corposi

 

 

 

Buona scelta e buona degustazione!

0 Commenti

Il bicchiere per il vino? Ecco come sceglierlo!

Dopo aver passato tutta la giornata a preparare la "cena perfetta", aver abbinato le varie pietanze, passato circa mezz'ora in enoteca per scegliere il vino  giusto (e a volte più di uno) vi sentite soddisfatti per il lavoro svolto, date una occhiata alla tavola perfettamente preparata e… "ma quale bicchiere uso per il vino?"

 

Intanto, qualsiasi bicchiere si scelga, l'ideale è che sia di vetro sottilissimo o cristallino, ben pulito e mai lavato con detersivo (il detersivo lascia sempre odori estranei seppur ben risciacquato); nel caso invece vogliate usarlo, consigliamo di "avvinare" il bicchiere prima dell'uso, facendo bagnare dal vino tutta la superficie interna del bicchiere, svuotarlo e poi riempirlo per la degustazione.

 

 

MA PERCHÈ ESISTONO TANTI TIPI DI BICCHIERE PER IL VINO?

 

Ogni vino ha una propria personalità, un gusto e delle caratteristiche che variano secondo la struttura, la quantità e qualità di tannini, la maturazione del vino, la tipologia di prodotto e da altre varianti.

 

Per questo motivo, la gamma di bicchieri per la degustazione del vino è veramente ampia, in modo tale da farne esaltare al meglio le caratteristiche organolettiche.

 

 

I vini giovani, mediamente profumati, che devono essere bevuti freschi (ad esempio vini bianchi e rosati) necessitano di un bicchiere che verso la sommità si restringe, al fine di incanalare i profumi tutti verso il nostro naso, tipo il classico bicchiere "a tulipano". 

 

Se vogliamo servire un vino spumante, con tante bollicine,

è necessario il classico "Flute", abbastanza alto da permettere alla schiuma di non fuoriuscire,

di esaltare il "perlage" e di incanalare i profumi verso la sommità del bicchiere.

 

 

Nel caso, invece, di un vino rosso mediamente maturo (3-4 anni),

necessitiamo di un bicchiere che sia mediamente panciuto e con la bocca ampia, il classico "Balloon",

in modo da consentire un'adeguata ossigenazione del vino. L'apertura è, inoltre, alta e dritta in modo da dirigere il vino verso la parte centrale e posteriore della bocca e gustare appieno la complessità degli aromi.

 

Il concetto di abbinamento vino-bicchiere è, dunque, relativamente semplice, si può applicare a tutti i tipi di vino e basta avere una idea di massima delle caratteristiche del prodotto.

 

 Buona degustazione a tutti!

0 Commenti

Vino e salute | L'uva Gaglioppo allunga la vita. Ricerche scientifiche lo dimostrano!

L'uva Gaglioppo
L'uva Gaglioppo

È risaputo che bere vino, nelle giuste quantità, ha effetti benefici sul nostro organismo: a livello vascolare e celebrale, ma anche sull'umore.

 

Il merito è di alcune sostanze presenti nella buccia dell'uva, i flavonoidi, che agiscono come antiossidanti e permettono una "pulizia" delle vene e delle arterie, diminuendo considerevolmente il rischio di infarto e ictus.

 

L'antico detto "un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno" non potrebbe quindi essere più vero.

 

A riprova di tutto ciò, oltre ai vari studi svolti fino ad oggi, nel mese di Gennaio 2016 è stata pubblicata un'interessante ricerca che ha visto come protagonista il nostro vitigno autoctono Gaglioppo, da cui produciamo vini rossi e rosati e che viene coltivato solo in Calabria.

Infatti, sulla prestigiosa rivista scientifica "Journal of Agricultural and Food Chemistry", è stato pubblicato uno studio relativo ad una ricerca svolta nella zona D.O.C del Cirò nelle annate dal 2008 al 2011, che ha evidenziato come il Gaglioppo presenti un'alta concentrazione di kampferol, un particolare flavonoide normalmente contenuto nelle uve.

 

Questo flavonoide, presente in dosi altissime nel Gaglioppo, contiene un inibitore dell'enzima Monoamminaossidasi (MAO), implicato in alcune patologie neurologiche e neurodegenerative. Proprio per questo viene proposto addirittura come coadiuvante nella cura del morbo di Parkinson (inibitore dell'hMAO-A) e come antidepressivo (inibitore dell'hMAO-B).

 

Inoltre, secondo una ricerca olandese pubblicata nel 2014 sul "Journal of Epidemiology and Community Healt", bere una dose moderata di vino ogni giorno può allungare la vita di circa 5 anni. A questo punto, se berrete solo vino Cirò, non credete che le probabilità di diventare centenari siano maggiori?

 

Ovviamente, dato che noi dal 1960 produciamo vino Cirò esclusivamente dall'uva Gaglioppo, la notizia ci riempie di orgoglio.

 

 

Buona degustazione a tutti.

0 Commenti

La Storia della Viticoltura

Un racconto meraviglioso che parte dalla preistoria ed arriva ai giorni nostri, ripercorrendo tutte le tappe più significative della storia della Viticoltura.

Leggi di più

Quando nasce un vigneto

Dietro la nascita di un nuovo vigneto c'è sempre una

grande storia e un grande lavoro.  

Ma come nascono i nostri vigneti?

Leggi di più